Alla morte di Francesco, avvenuta il 15 luglio 1877, subentrò il figlio Simeone, al quale si deve il completamento, nel 1891, del nuovo stabilimento con uffici e abitazione del proprietario al Bastione Moro per il quale famiglia e fabbrica abbandonarono la primitiva sede in Calle Larga. Durante il periodo in cui furono a capo della fabbrica Francesco e Simeone si intensificarono le azioni legali di difesa del maraschino Drioli dagli attacchi dei contraffattori e dei falsificatori, malcostume che aveva sempre perseguitato la fabbrica e continuerà a perseguitarla anche dopo la ricostruzione in Italia e perfino dopo la sua definitiva chiusura, e si sistemarono tutte le pratiche per la registrazione del marchio nei diversi Stati: segno dell’affermazione della fabbrica in campo internazionale e della concorrenza spietata in cui incorreva. Simeone, unico figlio maschio di Francesco, fu allevato dal padre secondo gli indirizzi pedagogici del Tommaseo, per prepararlo al suo ruolo in azienda in un periodo ormai fosco per la Dalmazia, quando, sotto l’incalzare della politica di repressione delle nazionalità, inaugurata apertamente dall’Austria, il tradizionale autonomismo dalmata stava mutando in irredentismo. Sperimentò nuovi sistemi produttivi, brevettò con Giuseppe Hunger alcuni macchinari da usare nell’azienda e, in anticipo sui tempi, introdusse forme di tutela assicurativa dei dipendenti. Visse tra Zara e Firenze; ottenne la cittadinanza italiana e stabilì la sua residenza estiva a Castiglioncello, dove si sarebbe poi ritirato a vivere suo figlio Ulisse e dove morì nel 1927. La sua casa di Firenze fu punto di ritrovo dei fuorusciti dalmati e di altri irredentisti. cui era molto legato e dove si ritirò negli ultimi anni della sua vita, lasciando la conduzione della fabbrica al figlio Francesco. Sposò in prime nozze Emma Drioli, dalla quale ebbe Angelica, Umberto, Francesco (che lo affiancò nella conduzione della fabbrica), Margherita, Maria, Anna, Beatrice, Pierina, Carolina e Ulisse; in seconde nozze Jeanne Taponié, dalla quale nacquero Antonio, Silvio, Mario e Lino.