Amatissimo signor genitore,
Padova, 15 ottobre 1819
se io non ho mancato del mio dovere di a lei avanzare frequenti notizie del mio stato, esige il dovere mio stesso che io Le manifesti la viva mia brama di non restar tanto tempo deluso si riscontri della salute di lei, della mama, del fratelino e di ogn’altro di nostra parentela ed amicizia. Spero che saranno accolte le mie istanze e tranquillato su questo punto il mio cuore. Aggradisca i complimenti de’ miei precettori e colla implorata paterna benedizione mi consideri
suo affettuosissimo obbligatissimo figlio Francesco
Ornatissimo signore, servono le presenti due righe per darLe ragguaglio che il signor Domenico Beggio ha passate al collegio locali lire 140 per li due mesi, settembre decorso e ottobre corrente, di mantenimento ed educazione del di lei figlio. Alla non lontana apertura del nuovo anno scolastico mi farò preciso dovere di darle contezza quali speranze fornirà a voi lo stesso suo figlio di applicazione e raccoglimento, a cui non mancherò di eccitarlo, come ho fatto sin ora in tutti i modi possibili, pregandola sin da questo momento di meco adoperarsi colla paterna autorità sua onde ottenere questo importantissimo intento. Inalterabili saranno lo comuni nostre sollecitudini per ogni riguardo e solo resta a ritrovare nel figlio quella cooperazione che ancora nella tenera sua età possa con qualche discreto progresso bene appoggiare le nostre aspettazioni. Ricordo i miei doveri alla signora moglie nell’atto di protestarle la vera mia compiacenza di essere
umilissimo, divotissimo, obbligatissimo servitore Bartolomeo Conti
Nel verso: All’ornatissimo signor il signor Giuseppe Salghetti-Drioli Zara